Considerare l’impresa agricola oggi solo come fornitrice di materie prime per l’industria alimentare è un concetto fortemente riduttivo e fuori dalla realtà, proprio perché il modello di agricoltura tradizionale, magari legata al sostegno pubblico, non è più pensabile mentre, il modello orientato al mercato ed alla assunzione delle responsabilità ambientali dei processi produttivi, garantisce uno sviluppo sostenibile.
Esiste una vasta letteratura scientifica che ha analizzato le implicazioni tra le produzioni primarie e l’ambiente e, soprattutto, sulla capacità di adattamento dell’agricoltura, come settore produttivo, nei confronti dei cambiamenti degli ecosistemi, generati da percorsi di sviluppo economico non sempre sostenibili.
Il comportamento migliore da adottare per far fronte alla sfida dei cambiamenti climatici, ad esempio, è la resilienza, vale a dire la capacità di elaborare innovazioni, di processo, prodotto, cultura, esaltando la capacità degli individui e dei sistemi produttivi di adattarsi al cambiamento. E questo non vuol dire sacrificare gli elementi fondanti della propria cultura per sopravvivere ma, se mai, avere l’intelligenza di ottimizzare le capacità culturali diverse, che esistono in un sistema produttivo, in un approccio interdisciplinare capace di progettare innovazioni risolutive del problema, indicando percorsi nuovi e, soprattutto, sostenibili. Inoltre la realizzazione di questi impianti produce vantaggi sull’economia del sistema agricolo locale, sia a livello di comparto che di risultati economici dell’azienda, che vanno dalla riconversione di terreni marginali, alla protezione delle colture da eventi climatici estremi; alla creazione di opportunità di reddito dovute alla riduzione dei costi energetici fino alla vendita dell’energia prodotta ai provider.
È chiaro che la progettazione degli impianti deve tener conto di ottemperare ai vincoli legati alla tecnica agronomica delle coltivazioni in atto sotto di essi, ed agli effetti che la presenza dei pannelli procura sul microclima delle piante coltivate......
Prof. Dr. Agr. Rocco Roma
Dip. Scienze Agroambientali e Territoriali -
Università degli Studi di Bari Aldo Moro