I prezzi elettrici continuano a salire in Europa nel 2022 anche nei contratti di lungo termine per le rinnovabili, seguendo la lunga onda dei rincari energetici che ha preso ancora più forza con il conflitto Russia-Ucraina.
Così emerge un incremento dei prezzi medi dei PPA (Power purchase agreement) che sfiora il 9% nei primi tre mesi del 2022 rispetto al quarto trimestre 2021, portandosi intorno ai 57 euro per MWh. Su base annua, la crescita è più marcata: +27,5% (+12,3 €/MWh). Ricordiamo che negli ultimi tre mesi del 2021 si era già registrato un aumento del +7,8% sul trimestre precedente (52,46 €/MWh). Sono i numeri del PPA Price Index di LevelTen Energy, piattaforma di mercato basata a Seattle, negli Stati Uniti, che fa incontrare domanda e offerta di contratti pluriennali (10-15 anni) per energia elettrica 100% rinnovabile.
I nuovi dati sono riferiti alle offerte di PPA provenienti da 157 progetti eolici e solari in corso di sviluppo in 14 Paesi europei, presenti sulla piattaforma di LevelTen nel primo trimestre 2022, sono riassunti nel grafico sotto, tratto dalla sintesi online del rapporto.
In Italia siamo intorno ai 52 €/MWh in media con un andamento sostanzialmente piatto dopo una prima impennata a fine 2021; nei mesi precedenti, i valori si attestavano poco sopra 40 euro per MWh. La Spagna rimane il mercato più competitivo anche se ha visto una crescita di quasi il 12% (+4 euro per MWh) con una media di 38 €/MWh nel primo trimestre 2022. Le dinamiche sottostanti questi incrementi di prezzi sono molteplici. Certamente l‘invasione dell’Ucraina ha accentuato la crisi energetica e favorito un ulteriore boom dei prezzi elettrici sui mercati.
Di conseguenza, osserva LevelTen Energy, è cresciuta la domanda per le forniture energetiche regolate da contratti PPA, che possono garantire una maggiore stabilità finanziaria per entrambe le parti coinvolte (produttore di energia e acquirente) grazie alle diverse caratteristiche con cui si possono costruire i contratti, ad esempio a prezzo fisso o con contratti per differenza (CfD, Contracts for difference) in modo da ridurre i rischi associati alla volatilità dei prezzi.
Fonte: Quale Energia Italia